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IL SILENZIO DEL RUMORE

 

E’ il silenzio del rumore. Quello della fotografia, intendo. Un silenzio singolare nelle città che aspettano la notte per trovare una dimensione di attesa, non so bene di cosa, forse di un momento che può sedare lo stato di irrequietezza permanente, una sorta di rumore dell’anima, che le attraversa trasversalmente.
E qui il paesaggio urbano si dilata nel tempo e diventa silenzioso mentre, prima e dopo lo scatto, esso continua a vivere la sua dimensione solita: una comunicazione caotica e disciplinata al tempo stesso.
Ecco che silente può essere lo sguardo di un bambino che ci guarda dal tram, oppure può esserlo il passo ritmato di un uomo che, solo (la solitudine è una estensione del silenzio), passa sotto i portici di un edificio di periferia. E il tempo diventa sempre più lento fino a sentire il proprio respiro: ora l’unico rumore possibile.

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